Elettrodi in silicone biocompatibile contro epilessia e dolore cronico
Tre milioni di finanziamento per la startup biomedicale Wise: i nuovi prodotti, meno invasivi e più conformi ai tessuti, in commercio già dal prossimo anno
Contro l’epilessia e il dolore cronico sono in arrivo due nuovi elettrodi da impiantare nel corpo umano. Messi a punto dalla Wise, startup milanese nata nel 2011, il loro vantaggio rispetto a quelli attualmente sul mercato è la flessibilità, come spiega l’amministratore delegato Luca Ravagnan: «I nostri elettrodi, elastici e sottili, hanno una maggiore conformità al tessuto nervoso e una minore invasività». L’azienda ha chiuso un round d’investimento da 3 milioni di euro guidato dal fondo italiano di venture capital Principia SGR per il neuro modulatore per la stimolazione spinale. Wise è insediata presso la Fondazione Filarete, acceleratore di startup che, mensilmente, con l’appuntamento Filarete Healthy Startups consente a chi ha un’idea o un’azienda già avviata nel settore della salute di proporsi: il prossimo incontro è fissato per il primo luglio.
Gli elettrodi spinali di Wise
«Non abbiamo inventato niente – dice Ravagnan – Abbiamo migliorato una tecnologia esistente da vent’anni. A causa della rigidità, i neuro modulatori attuali, non si conformano sufficientemente al tessuto nervoso e ciò li può rendere inefficaci. Inoltre, nel caso di un impianto a lungo termine possono spostarsi. Addirittura possono rompersi». Ciò non accade con i prodotti messi a punto dalla Wise a causa dell’impiego di nuovi materiali: «Utilizziamo silicone biocompatibile a cui si sovrappone lo strato conduttivo realizzato con una lega di platino e iridio».
In commercio dal prossimo anno
I nuovi elettrodi flessibili della Wise sono adatti a cervello o al midollo spinale per il trattamento dell’epilessia, il supporto durante l’asportazione di un tumore cerebrale e per arrestare il dolore cronico. Il prodotto pensato per il cervello dovrebbe essere in commercio già dal 2016. Ravagnan ne illustra il funzionamento: «Si tratta di elettrodi “corticali”, da impiantare nella corteccia cerebrale. Sono temporanei, possono essere utilizzati per alcune ore durante operazioni per rimuovere tumori cerebrali. Nel caso degli interventi su pazienti affetti da epilessia, possono rimanere qualche giorno, con una funzione di monitoraggio che precede l’intervento chirurgico per l’epilessia. In sostanza, il chirurgo impianta l’elettrodo e quando si verifica una crisi epilettica, può individuare con precisione in quale area intervenire durante l’operazione». Sono impianti permanenti, invece, quelli da installare nel midollo spinale del paziente per inibire gli stimoli del dolore cronico che possono sopraggiungere a causa di traumi o lesioni ai nervi. Ravagnan precisa: «Per questo prodotto la commercializzazione è prevista per il 2018 perché i tempi per l’iter regolatorio per il marchio CE sono più lunghi rispetto all’altro prodotto».